Casella di testo:

2005 - 2006

TEMA DELL’ANNO

 

“VIVI NELLA SPERANZA”… per costruire il futuro nel quotidiano

 

<...> Il testo “VIVI NELLA SPERANZA”… per costruire il futuro nel quotidiano suggerisce un percorso che vuole portarci a scoprire la speranza non come “un vago sentimento che le cose andranno bene, ma che anche dal male verrà alla fine del bene, che le cose dure della vita prima o poi termineranno” (Doc. Finale XII Ass.). . <...>

 

PROPOSTA DELL’ANNO

 

Quest’anno l’itinerario formativo che, come gruppo Adulti di Azione Cattolica, vogliamo intraprendere e proporre a tutte le persone interessate ha come tema la speranza: una dimensione fondamentale della vita cristiana, radicata nella Pasqua al pari della fede e della carità.

 

E’ facile essere tentati dalla disperazione.

Lo scenario che quotidianamente appare ani nostri occhi sembra non dare molti motivi di speranza: il degrado della vita di relazione, la sfiducia nel futuro, lo smarrimento, la fretta, la superficialità. L’umanità stessa sembra essere al bivio tra la civiltà e la barbarie: immense tragedie umanitarie, la disuguaglianza sociale, il rischio della catastrofe ecologica, la scienza e la tecnica sempre al limite del “fuori controllo”.

In questa situazione la reazione di molti è “stringere l’orizzonte”, per altri è la ribellione al mondo, per alcuni invece è cercare di “abitare le contraddizioni” del nostro tempo rinunciando a chiudersi in zone protette, investendo passione in quello che è possibile realizzare, cercando il senso e il significato dell’andare oltre.

 

Per gli incontri, che seguiranno lo stile dell’ascolto e dello scambio reciproco di riflessioni e esperienze, ci faremo aiutare da un testo e da altro materiale che potremo recuperare.

 

Articoleremo l’itinerario formativo attorno a 5 parole.

VITA ASSOCIATIVA

15/10/2005 - Laboratorio Unitario Formazione Responsabili e Animatori

L’Azione Cattolica oggi, alla luce della storia e dei suoi principi

Clicca qui per una sintesi dell’intervento

 

IN DIOCESI

La diocesi conclude il Percorso Pastorale triennale Mi sarete testimoni - Il volto missionario della Chiesa di Milano. E’ la terza tappa: Risplenda la vostra luce davanti agli uomini.

CHIESA ITALIANA

Verona 16 - 20 ottobre 2006 - IV° Convegno Ecclesiale Nazionale: Testimoni di Gesù Risorto, Speranza del mondo.

 

IN ITALIA

9 aprile 2006 - elezioni politiche. Le elezioni sono vinte dalla coalizione di centrosinistra: nasce il Governo Prodi.

 

19 settembre 2006 - Crolla il palazzo in via Lomellina.

 

NEL MONDO

Estate 2006 - Beirut - Torna la guerra in Libano tra Israele e le milizie di Hezbollah

 

Luglio 2006 - Italia campione del mondo di calcio

 

7 novembre 2006 - Saddam condannato a morte.

CUSTODIRE

Il 3 marzo ci siamo trovati per vedere e commentare il film di Gianni Amelio: Le chiavi di casa. Il film è stato un’occasione per approfondire ancora meglio la parola "Custodire" che è diventata un po' il centro del nostro percorso dell’anno.

MAPPE MENTALI

Durante gli incontri abbiamo costruito alcune “mappe mentali”:

· Amore

· Accogliere e confidare

· Custodire

CUSTODIRE

 

Dal discorso tenuto dal Prof. Giorgio La Pira al Convegno dei Sindaci di tutto il Mondo in Firenze il 2 ottobre 1955

 

Le città hanno una vita propria: hanno un loro proprio essere misterioso e profondo: hanno un loro volto: hanno, per così dire, una loro anima ed un loro destino: non sono cumuli occasionali di pietra: sono misteriose abitazioni di uomini e più ancora, in certo modo, misteriose abitazioni di Dio: Gloria Domini in te videbitur. Non per nulla il porto finale della navigazione storica degli uomini mostra, sulla riva dell'eternità, le strutture quadrate e le mura preziose di una città beata: della città di Dio!

 

La nostra disattenzione a questi valori di fondo, che danno invisibilmente ma realmente peso e destino alle cose degli uomini, ci ha fatto perdere la percezione del mistero delle città: eppure questo mistero esiste e proprio oggi - in questo punto così decisivo della storia umana - esso si manifesta con segni che appaiono sempre più marcati e che richiamano alla responsabilità di ciascuno e di tutti.

Ebbene: questa epoca delle città nella quale siamo entrati coincide, per un misterioso paradosso della storia, proprio con l'epoca nella quale la contemporanea distruzione delle città essenziali può essere l'affare di pochi secondi! Non è ormai un sogno: entra nella zona delle cose possibili: nello spazio di poche ore la civiltà umana potrebbe essere radicalmente privata di Firenze e di tutte le capitali del mondo.

 

Tutti si chiedono: - che sarebbe il mondo privato di questi centri essenziali, di queste fontane insurrogabili, di questi fari creatori di luce e di civiltà? Ecco il problema fondamentale nei nostri giorni: il quale ha anche una sua precisa impostazione giuridica. E' il seguente.

Hanno gli Stati il diritto di distruggere le città? Di uccidere queste "unità viventi" - veri microcosmi nei quali si concentrano valori essenziali della storia passata e veri centri di irradiazione di valori per la storia futura - con le quali si costituisce l'intiero tessuto della società umana, della civiltà umana?

La risposta, a nostro avviso, è negativa.

Le generazioni presenti non hanno il diritto di distruggere un patrimonio a loro consegnato in vista delle generazioni future! Il diritto all'esistenza che hanno le città umane è un diritto di cui siamo titolari noi delle generazioni presenti, ma più ancora quelli delle generazioni future. Un diritto il cui valore storico, sociale, politico, culturale, religioso si fa tanto più grande quanto più riemerge, nella attuale mediazione umana, il significato misterioso e profondo delle città.

 

Ogni città è una città sul monte, è un candelabro destinato a far luce al cammino della storia. Ciascuna città e ciascuna civiltà è legata organicamente, per intimo nesso e intimo scambio, a tutte le altre città ed a tutte le altre civiltà: formano tutte insieme un unico grandioso organismo. Ciascuna per tutte e tutte per ciascuna.

Storia e civiltà si trascrivono e si fissano, per così dire, quasi pietrificandosi, nelle mura, nei templi, nei palazzi, nelle case, nelle officine, nelle scuole, negli ospedali di cui la città consta.

Le città restano, specie le fondamentali, arroccate sopra i valori eterni, portando con sé, lungo il corso tutto, dei secoli e delle generazioni, gli eventi storici di cui esse sono state attrici e testimoni. Restano come libri vivi della storia umana e della civiltà umana: destinata alla formazione spirituale e materiale delle generazioni venture. Restano come riserve mai esaurite di quei beni umani essenziali - da quelli di vertice, religiosi e culturali, a quelli di base, tecnici ed economici - di cui tutte le generazioni hanno imprescindibile bisogno.

La città è lo strumento in certo modo appropriato per superare tutte le possibili crisi cui la storia umana e la civiltà umana vanno sottoposte nel corso dei secoli.

 

La crisi del nostro tempo - che è una crisi di sproporzione e di dismisura rispetto a ciò che è veramente umano - ci fornisce la prova del valore, diciamo così, terapeutico e risolutivo che in ordine ad essa la città possiede.

Come è stato felicemente detto, infatti, la crisi del tempo nostro può essere definita come sradicamento della persona dal contesto organico della città.

 

Ebbene: questa crisi non potrà essere risolta che mediante un radicamento nuovo, più profondo, più organico, della persona nella città in cui essa è nata e nella cui storia e nella cui tradizione essa è organicamente inserita. E prima di finire questo discorso sul valore delle città per il destino della civiltà intiera e per la destinazione medesima della persona, permettete che io dia un ammirato sguardo d'insieme alle città millenarie, che, come gemme preziose, ornano di splendore e bellezza le terre dell'Europa e dell'Asia. Signori, ci vorrebbe qui, per parlare di esse, il linguaggio ispirato dei profeti: di Tobia, di Isaia, di Geremia, di Ezechiele, di San Giovanni Evangelista. Per ciascuna di esse è valida la definizione luminosa di Pèguy: essere la città dell'uomo abbozzo e prefigurazione della città di Dio.

 

Città arroccate attorno al tempio; irradiate dalla luce celeste che da esso deriva: città nelle quali la bellezza ha preso dimora, s'è trascritta nelle pietre: città collocate sulla montagna dei secoli e delle generazioni: destinate ancora oggi e domani a portare alla civiltà meccanica del nostro tempo e del tempo futuro una integrazione sempre più profonda ed essenziale di qualità e di valore!

Ognuna di queste città non è un museo ove si accolgono le reliquie, anche preziose, del passato; è una luce e una bellezza destinata ad illuminare le strutture essenziali della storia e della civiltà dell'avvenire. Le città non possono essere destinate alla morte: una morte, peraltro, che provocherebbe la morte della civiltà intiera.

 

…e nelle città ci sono i bambini: il futuro dell'umanità.

Abbiamo fissato un calendario di 6 incontri: nel 2005 il 9 novembre e il 12 dicembre; nel 2006 il 16 gennaio, il 13 febbraio, il 2 maggio e il 5 giugno (le date verranno di volta in volta confermate).

 

dall’articolo sul Bollettino Parrocchiale del 11/2005

Griglia di testata

Azione Cattolica

 

 

Parrocchia Ss.Mm. Nereo e Achilleo Decanato Città Studi Milano

 

IL LIBRO DEGLI ANNALI

Accogliere

la notizia che Gesù è risorto

Confidare

nelle sue promesse e nella sua persona

Custodire

l’esperienza del Risorto

Perseverare

per cogliere anche nelle situazioni problematiche e negative, i germi di novità e di bene e portare alla luce con fedeltà e costanza i segni di resurrezione presenti nel tempo e nella storia

Costruire

attraverso relazioni nuove e con l’apporto di tutti e di ciascuno, un’esistenza pienamente umana.