Casella di testo:

2008 - 2009

ARGOMENTO E PROPOSTA DELL’ANNO

 

Il tema proposto:

· si ispira al cammino annuale dell'AC;

· si focalizza sul titolo "Dimmi il tuo nome. Scoprire nei volti il Volto"

VITA ASSOCIATIVA

Abbiamo partecipato al Convegno Unitario del 9/11 a Desio intitolato Questione di Spirito.

E’ stato un forte richiamo della scelta di fondo sulla spiritualità e il rilancio della proposta della Regola di Vita “Perché ne seguiamo le orme”.

 

Dagli scritti del Card. Dionigi Tettamanzi

La Regola di vita non è qualcosa di mortificante la nostra libertà, ma è qualcosa di liberante, nel senso che la aiuta a rimanere nella verità e ad essere responsabile, capace cioè di rispondere al vero senso della nostra vita.

E’ interessante il senso etimologico della parola latina Regula (da cui sono venuti il nostro regolo, righello): si tratta di una lista di legno che serve per fare le righe e per andare diritti. E’ dunque una traccia per la nostra vita perché punti diritta al suo fine e ci aiuti a raggiungerlo concretamente, mediante un sostegno alla debolezza e incostanza che appesantiscono il cuore; ed uno stimolo alla pigrizia che impedisce di progredire.

 

VITA PARROCCHIALE E DIOCESANA

La diocesi prosegue il Percorso Pastorale L'amore di Dio è in mezzo a noi. E’ la terza e ultima tappa: Famiglia diventa anima del mondo.

Il Cardinale Dionigi Tettamanzi viene confermato per altri due anni alla guida della diocesi.

Il 2008 — 2009 è il primo anno del nuovo parroco don Gianluigi Panzeri.

In novembre, visita pastorale del Cardinale al decanato.

I giugno viene ordinato sacerdote don Gabirele Giorgetti.

 

IN ITALIA

Nasce il PdL (Partito delle Libertà) dalla fusione di Alleanza Nazionele e Forza Italia. Nel D (Partito Democratico), Franceschini succede a Veltroni. Terremoto in Abruzzo.

 

NEL MONDO

E’ l’anno della recessione. Obama è il primo presidente nero degli Stati Uniti d’America.

Tessera di adesione per l'anno 2008 - 2009

I TRE TEMI TRATTATI QUEST’ANNO

 

VOLTI FRATERNI

Gesù propone un volto nuovo di Dio, un volto fraterno. Al Dio seduto in trono, Gesù contrappone un Dio che si pone in ginocchio davanti all’uomo, come di fatto avviene nella lavanda dei piedi. Lo scontro è tra le due logiche dell’esistenza: quella mondana del possesso e quella di Gesù del dono. “Non è venuto per essere servito, ma per servire”. Servire tocca la persona, non semplicemente le sue azioni e le sue cose, significa vivere sentendosi responsabili degli altri. Il vero servizio perciò non raggiunge solo i bisogni, ma soprattutto accoglie la persona, riguarda la qualità e l’autenticità delle relazioni. Il volto nuovo di Dio rivela così anche il nuovo volto dell’uomo: grande non è chi vince e chi domina, ma chi si assume la responsabilità dei fratelli.

 

VOLTI SFIGURATI

Chi è l’uomo delle croce? E’ quello sfigurato che solo Pilato riconosce quando lo presenta alla folla. “Ecce Homo”: questo è l’uomo secondo il progetto originale di Dio, questo è l’uomo come Dio lo crea: totalmente obbediente al Padre. E’ un manifesto dell’umanità secondo il suo disegno. La croce è il paradosso misterioso su cui si fonda la nostra vita e la nostra fede: un amore che, per essere totale, dona tutto se stesso e si consuma fino al compimento ultimo di esaurire la propria vita. La croce è percepita come scandalo ancora oggi. Viviamo nell’epoca del “carpe diem”, del godere la vita adesso finché siamo in tempo. Nel dire “croce” cosa intendiamo? Dolore? Sconfitta? Male? Dono? Rileggendo la nostra storia personale nei momenti di crisi e di difficoltà, quale atteggiamento abbiamo assunto? Abbiamo scelto la fuga, la ribellione o “siamo stati sulla croce”? E lo “stare sulla croce” come ci fa vedere il mondo che ci circonda? Giudichiamo tutti “più fortunati di noi” o diventiamo più vicini e partecipi delle difficoltà altrui?

 

VOLTI TRASFIGURATI

La nostra vita quotidiana è accompagnata da un desiderio che, a tratti, si trasforma in prova e sofferenza. Si tratta della fatica di saper scorgere intorno a noi “segni” di speranza, capaci di rilanciare un senso per il vivere, l’amare, il lavorare, il soffrire e, persino, il morire. La fatica di incontrare “volti”, di uomini e donne, che ne abbiano scoperto il “segreto” e fatto, in qualche modo, esperienza. La fatica di essere noi per primi uomini e donne così. Eppure è proprio dentro questa fatica che si gioca “la sfida” più grande dei discepoli di Gesù. Perché è così difficile saper scorgere intorno a noi “segni di speranza”? Davvero il nostro tempo è così avido di “segni” che annunciano la possibilità di un mondo nuovo? Davvero all’uomo di oggi è toccata in sorte un’epoca della storia sprovvista di “segni”, che preannuncino e anticipino la promessa di salvezza?

Introduzione al testo associativo 2008 - 2009: Dimmi il tuo nome - scroprire nei volti il Volto

APPUNTI SUL RITIRO DI SABATO 13/12 PRESSO IL MONASTERO BENEDETTINO DI VIA BELLOTTI

E’ stato molto significativo; tutto incentrato sul mistero del Bambino che nasce e che nasce in una mangiatoia.

Noi desideriamo essere la mangiatoia in cui nasce Gesù; la paglia: le nostre debolezze e le nostre miserie.

Suor Maria Teresa ha cercato di suscitare in noi, più che ragionamenti e idee, reazioni di cuore.

Coinvolgente il momento prolungato del dono a ciascuno dei presenti di una piccola statuina di Gesù Bambino.

Ecco alcune delle nostre impressioni: un modo per prolungare il sentito Buon Natale che abbiamo ricevuto e ci siamo scambiati.


Mi ha colpito il gesto del dono del Gesù Bambino. A dir la verità un gesto non del tutto gratuito; era evidente che il dono presupponeva se non proprio una condizione, di sicuro una esigenza sia in chi donava sia in chi riceveva: la convinzione interiore nel dire Maranathà, vieni Signore Gesù.

Forse così dovrebbero essere in nostri doni nei 364 Natali dell’anno: gratuiti ma esigenti.


La suora mi mette in imbarazzo, perché mi vergogno a farmi coinvolgere. Sotto il martellare delle sue parole e gesti comunque alla fine sono raggiunto dalle emozioni che mi trasmette.

I versi del salmo 138 esprimono la meraviglia davanti a un nuovo nato e a Dio.

Cosa è annunciato? La salvezza: c'è un prima di Cristo, e un dopo Cristo, che la croce non cancella. In mezzo il Natale, in cui c'è Dio che "spogliò (svuotò) se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso."(Fil. 2,7)

Paure nuove e vecchie ci condizionano. Ma la differenza la fa il prima e dopo Cristo. Non è  morto invano.

Espressivo l'accenno alla mangiatoia, luogo del nutrimento


Conoscendo il linguaggio di Suor MariaTeresa (facciamo le adorazioni Eucaristiche nei ritiri pasquali delle catechiste), mi ha colpito il senso dell'accoglienza, il suo invitarci a ripetere "Vieni Gesù, vieni, Maranathà", quest'attesa che deve essere preparazione per Colui che viene, vieni Gesù nel mondo, vieni nei nostri cuori...

La dolcezza di un bimbo che nasce..., il senso pieno dell'Eucarestia, Gesù che è con noi, in noi e riempie il nostro cuore e la nostra vita.


La cosa che mi ha più colpita è stata l’immagine di me stessa “mangiatoia” che accoglie Gesù. Non importa, anzi quasi non si deve, essere “vestiti a festa”, splendenti, ma sono importanti le debolezze, le “sporcizie”, perché mi fanno capire che Dio mi ama anche (e in special modo) così.

Ancora, la semplicità della preghiera Maranathà, la ripetizione  (mi ricorda il modo di pregare orientale, i mantra), quando non si hanno o non si trovano parole: non serve avere sempre dei “bei” pensieri, o tante cose da dire…

21 GENNAIO: FILM - IL VELO DIPINTO

Per concludere il tema sui Volti Fraterni, il 21/01 ci siamo ritrovati per vedere il film Il Velo Dipinto. Il tema di fondo che ci interessava sottolineare, rispetto al cammino formativo annuale, era quello della riscoperta dei valori della vita e dell’amore attraverso un’esperienza forte di servizio.

Alla visione ha partecipato un buon numero di persone e siamo riusciti a scambiarci alcune impressioni riportate, in ordine sparso, qui sotto.


Tutti i personaggi sono “ben scolpiti” e hanno una loro evoluzione e storia che si svela gradualmente:

· la moglie, che trova il significato del suo amore;

· il marito, che perdona;

· la moglie e il marito, che diventano famiglia accogliendo un figlio “non loro”;

· la suora, che svela in poche parole tutto il suo percorso di fede;

· il colonnello, che fa propria “la causa” del dottore;

· l’amico, che in quel luogo ha trovato un proprio equilibrio;

· la guardia, figura simpaticissima.


Tutti al servizio, ma ognuno con uno scopo proprio

Storie di volti

Storie reali, come quella della suora, esperienze credibili e concrete


Tutti capiscono, di non essere, come forse pensavano, al centro del mondo. Unica eccezione il comandante che resta sul suo trono; gli altri si muovono su uno sfondo caratterizzato dall’incombere continuo della malattia e del dolore.

La malattia non si vede tanto; si percepisce. Si vedono invece tanti volti, i volti di bambini: bambini silenziosi, educati, convertiti, ribelli, spettatori. Viene un po’ mente il film che abbiamo visto lo scorso anno: All the invisible children. (vedi pagina Annali consultando il Libro all’anno 2007 - 2008).


In merito al film visto ieri sera ho trovato da dove viene il titolo. E' tratto da una verso di Shelley "non sollevare il velo dipinto che chiamano vita".

Ripensando oggi al film, oltre a suggerire notevoli spunti inerenti alla dimensione del servizio, un altro tema importante  per la nostra vita di fede è quello del perdono che viene evocato con un momento drammaticamente efficace (Gianluca)


<...> ho avuto poi una pensata tardiva su chi veramente è al servizio di qualcuno d'altro, ed ho individuato il padre della protagonista. Non è una presenza invadente, tuttaltro, però è presente con discrezione nei momenti salienti: manda un disco ed è indiretta causa della scoperta del tradimento e dell'avvicinamento con il "buono"che vive nella missione (l'uomo cicciottello). E' presente alla fine visto che sua figlia dice al bimbo: "Ci aspetta il nonno!" . Insomma per me il vero SERVIZIO è quello silenzioso, fatto di piccoli gesti e fatto nel momento giusto e del bisogno (Valeria)

Il Velo Dipinto di Jhon Curran - 2007.
Il titolo viene da un verso di Shelley: "Non sollevare il velo dipinto che chiamano vita".
I sentimenti nascosti dietro il velo delle apparenze straripano di fronte al tradimento e si rinabissano nell'espiazione...

Corpo di Cristo nella tomba (1521) di Hans Holbein il giovane

 

 

 

 

 

 

Basilea, Kunstmuseum — Tempera su legno (30,5 x 200 cm)

clicca qui per leggere un commento al dipinto.

clicca qui per leggere un brano da L’Idiota di Fédor Dostoevskij in cui viene citato il dipinto.


Sesta Parola da Le sette parole di N.S. Gesù Cristo in Croce Oratorio sacro di Giuseppe Pedemonti del 1955

 

Coro      Preces supplicationesque ... cum clamore valido et lacrimis offerens, exauditus est pro sua reverentia

Solista   Tenebrae factae sunt ... et obscuratus est sol: et velum templi scissum est ... Et clamans voce magna Jesus ait

PATER, IN MANUS TUAS COMMENDO SPIRITUM MEUM

Coro      Esto mihi in Deum proctectorem et in domu refugii, ut salvum me facias


Preghiera di San Francesco davanti al crocifisso di San Damiano (1206)

O alto e glorioso Dio,

illumina el core mio.

Dame fede diricta,

speranza certa,

carità perfecta,

umiltà profonda,

segno e cognoscimento

che io serva li toi comandamenti. Amen


Le nostre piccole croci sono sempre in primo piano e, spesso, ci servono per nascondere e farci dimenticare le croci del prossimo, la Croce di Gesù.


Non dobbiamo avere paura.


La Croce: può portare agli eccessi della esaltazione o a quelli della assoluta indifferenza.
La Croce: è un segno che ci inquieta; non ci fa stare tranquilli.


Ognuno vive la propria croce che ci porta a vedere gli altri in modo diverso e ci aiuta a comprendere le sofferenze degli altri.


La fede ci insegna che i “pesi” che abbiamo sono sempre accompagnati dalla “forza” per sopportarli.


Volti Sfigurati: i volti degli emarginati; viene subito in mente il fenomeno dell’immigrazione spesso affrontato con un atteggiamento basato su criteri esclusivamente economici.


L’ospitalità, nell’antichità, era un dovere “sacro”; dovrebbe essere, oggi, un atteggiamento almeno umano.

VOLTI SFIGURATI: INCONTRI DI FEBBRAIO E MARZO

VOLTI TRASFIGURATI INCONTRO DI APRILE

Il capitolo Volti Trasfigurati del sussidio annuale ha come riferimento centrale gli ultimi versetti del Vangelo di Marco 16; 9 – 20.

E’ la pagina in cui Gesù invia i suoi discepoli a predicare il Vangelo ad ogni creatura e indica loro ... i segni che accompagneranno coloro che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno.

 

Abbiamo focalizzato il segno “parleranno lingue nuove” aiutati da un brano di C.M. Martini (da La Parola che ci fa Chiesa — 1981) in cui sono elencate undici caratteristiche che Martini vede e desidera per la Chiesa di domani

Le abbiamo lette e provato a individuare per ogni caratteristica una parola che, per noi, la qualificasse e sintetizzasse, clicca qui per leggere questo lavoro.

Griglia di testata

Azione Cattolica

 

 

Parrocchia Ss.Mm. Nereo e Achilleo Decanato Città Studi Milano

 

IL LIBRO DEGLI ANNALI

Ecco il calendario dei nostri incontri

09/11

Convegno unitario a Desio

19/11

Volti Fraterni — primo incontro

08/12

Giornata dell’Adesione all’AC

13/12

Momento comune di preghiera per l’Avvento (clicca qui per leggere il testo di Suor Maria Teresa)

21/01

Volti Fraterni — vediamo assieme un film: Il Velo Dipinto di John Curran, 2007 (clicca qui per leggere la locandina di invito)

04/02

Volti Sfigurati — primo incontro — ascolto di testimonianze

11/03

Volti Sfigurati — secondo incontro

E’ lo scandalo della Croce (Mc 15,29-39): il racconto degli ultimi istanti della vita di Gesù.

22/04

Volti Trasfigurati (Mc 16, 9-18) - I segni che accompagneranno coloro che credono

20/05

Evento in ricordo del centenario della nascita di Lazzati.

Quali laici cristiani per la chiesa e per il mondo ?

La testimonianza di Giuseppe Lazzati

 

Clicca qui per saperne di più.